performance+

performance+ vuole aprire uno spazio, inedito in Italia, di ricerca, divulgazione e progettazione sulle epistemologie della performance per acquisire e confrontarsi con i più recenti sviluppi delle teorie critiche, per accogliere il contributo delle pratiche artistiche alla produzione di conoscenza, per intercettare le tensioni estetiche e politiche della scena contemporanea.
I contributi seguono l’orientamento metodologico dei performance studies, connettendoli a una pluralità di ambiti disciplinari, dai cultural studies –  e.g. gender, decolonial, critical animal studies –  alle environmental humanities e ad altre teorie e filosofie politiche. Ogni libro tenta la sfida della transdisciplinarietà, mettendo in discussione la partizione dei saperi in categorie disciplinari chiuse, e lavorando sulle soglie e sulla porosità dei campi di conoscenza.

I libri della collana performance+ sono qui

La direzione di performance+ è di Annalisa Sacchi e Piersandra Di Matteo

Il comitato editoriale è composto da

Simone Frangi (ESAD Grenoble),
Fabrizio Fiaschini (Università di Pavia)
Giulia Palladini (Roehampton University)
Ilenia Caleo (Università Iuav di Venezia)
Giada Cipollone (Università Iuav di Venezia)
Daniela Sacco (Università Iuav di Venezia)
Mackda Ghebremariam Tesfau (Università di Padova)
Daniel Blanga Gubbay (ISAC Bruxelles)
Aleksandra Jovićević (Università di Roma La Sapienza)
Antonia Anna Ferrante (Université de Liège)

Architettura cognitiva e critica dei performance studies

La performance, le arti performative e i performance studies sono concetti, relativamente recenti e non del tutto definiti, che abbracciano varie pratiche artistiche e teoriche. Tralasciando le molteplici definizioni linguistiche e semantiche, con il termine “performance” intendiamo un comportamento, un’esibizione, un evento o un’azione pubblica. Con “arti performative” intendiamo, invece,

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L’arte al lavoro per ripensare l’essere in comune

La scorsa settimana, il centro di ricerca PerLa – Performance Epistemologies Research Lab dell’Università Iuav di Venezia ha ospitato un incontro con Bojana Kunst, direttrice dell’Istituto di Studi Teatrali Applicati dell’Università Justus-Liebig di Giessen, autrice del volume L’artista al lavoro. Prossimità tra arte e capitalismo, pubblicato nella collana Performance+ (diretta

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Frammenti, interferenze, desideri

«La stessa stanza non era più la stessa. Il tappeto era rimasto del colore tremendo che avevamo ribattezzato «verde conato», e sulla sua superficie restavano tracce dei nostri ricordi sotto forma di chiazze velate…».1 Prabda Yoon, eclettico artista tailandese, comincia così uno dei racconti contenuti in Feste in lacrime (2018).

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Intestino d’argento. La cavità della bocca e i suoi umori

Intestino d’argento è un testo acceso dall’ascolto ventriloquo suggerito da A bocca chiusa. Effetti di ventriloquio e scena contemporanea di Piersandra Di Matteo, teorica, dramaturg e curatrice nel campo delle arti performative. In A bocca chiusa, Di Matteo guarda alla sensibilità della scena performativa nei confronti dell’arte di emettere parola

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